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Guglielmo Gigliotti, Morte di un realista. Scompare Alberto Sughi.
Era l'Hopper Italiano.

Il Giornale dell'Arte, Torino, 11 Maggio 2012, edizione Online, edizione a stampa, 01-06-2012, pag. 9

Bologna. Il 31 marzo è morto Alberto Sughi, uno dei maggiori rappresentanti della pittura realista italiana della seconda metà del ‘900.
Era nato a Cesena nel 1928, e ventenne si era recato a Roma, dove fonda con Renzo Vespignani il Gruppo di Portonaccio, dal nome di un quartiere periferico e popolare della città.
La sensibilità per il sociale rimarrà una costante della su arte, anche se impregnata di attenzione per la dimensione intima, solitaria e talvolta malinconica dei protagonisti delle sue scene pittoriche, aventi spesso come sfondo locali notturni, cene in società, camere da letto o giardini. Il suo realismo antieroico ed esistenziale diverrà una delle bandiere dell’agguerrito partito dei figurativi nell’aspra contesa degli anni Cinquanta con gli astratti.
Celebri i suoi cicli delle «Pitture verdi» (1971-73), de «La cena» (1975-76), di «Immaginazione e vita di famiglia» (primi anni ’80), de «La sera o della riflessione» e «Notturno» (entrambi anni ’90). Li aveva esposti a Biennali di Venezia e Quadriennali di Roma, oltre che in importanti antologiche ospitate alla Gam di Bologna nel ‘77, al Museo di Castel Sant’Angelo a Roma e alla Galleria Nazionale di Praga nel 1986, al Museo d'Arte di San Paolo nel ‘94 e al Museo Civico di San Sepolcro nel 2003.
Nel 1994 è stato anche Presidente dell'Ente Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.

 

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14 Maggio 2012

 
 
 
 
 
 
    
    

 

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